§ 1. Si paroecia proprium habeat coemeterium, in eo tumulandi sunt fideles defuncti, nisi aliud coemeterium legitime electum fuerit ab ipso defuncto vel ab iis quibus defuncti sepulturam curare competit.
§ 2. Omnibus autem licet, nisi iure prohibeantur, eligere coemeterium sepulturae.
§ 1. Se la parrocchia ha un proprio cimitero, i fedeli defunti devono essere tumulati in esso, a meno che non ne sia stato legittimamente scelto un altro dal medesimo defunto o da coloro cui compete provvedere alla sua sepoltura.
§ 2. A tutti, poi, se non ne hanno la proibizione dal diritto, è consentito scegliere il cimitero della propria sepoltura.
§ 1. If a parish has its own cemetery, the deceased members of the faithful must be buried in it unless the deceased or those competent to take care of the burial of the deceased have chosen another cemetery legitimately.
§ 2. Everyone, however, is permitted to choose the cemetery of burial unless prohibited by law.
§ 1. Si la parroquia tiene cementerio propio, los fieles han de ser enterrados en él, a no ser que el mismo difunto o aquellos a quienes compete cuidar de su sepultura hubieran elegido legítimamente otro cementerio.
§ 2. A no ser que el derecho se lo prohíba, todos pueden elegir el cementerio en el que han de ser sepultados.
§ 1: cc. 1228, 1231; SCConc Resol., 2 iun. 1917 (AAS 10 [1918] 326-331); SCConc Resol., 9 iul. 1921 (AAS 13 [1921] 535-537); SCConc Resol. 12 nov. 1927 (AAS 20 [1928] 142-145); SCConc Resol., 4 iul. 1936 (AAS 29 [1937] 475).
§ 2: cc. 1223, 1224, 1226-1229; SCCon Resol., 2 iun. 1917 (AAS 10 [1918] 326-331); SCConc Resol., 9 iul. 1921 (AAS 13 [1921] 535-537); SCConc Resol., 12 nov. 1927 (AAS 20 [1928] 142-145).
Coerentemente a quanto stabilito nei canoni precedenti, viene indicato il cimitero (cf cann. 1240-1243) parrocchiale quale luogo ordinario per la sepoltura, salvo il diritto legittimo di scegliere un cimitero diverso da parte dello stesso fedele o di chi deve provvedere alla sua sepoltura. Non viene riproposto il dettato del can. 1224 che proibiva agli impuberi e ai religiosi professi di qualsiasi grado e dignità, fatto salvo che fossero vescovi, di scegliere la chiesa per il funerale e il cimitero per la sepoltura.
R. Coronelli, Le esequie ecclesiastiche ai non cattolici, in QDE 15 (2002) 253-274;
M. Jasonni, La nuova disciplina del diniego di sepoltura ecclesiastica, in Aa.Vv., Studi in onore di Mario Condorelli, Milano 1988, pp. 852-882;
G. Marchetti, Le esequie ecclesiastiche, in QDE 15 (2002) 228-252;
D. Power, Riti funebri per suicidi e sviluppi liturgici, in «Concilium» 21 (1985) 432-441;
M. Visioli, Adattamenti locali al “Rito delle Esequie”: la situazione italiana, in QDE 15 (2002) 292-314;
S.A. Szuromi, Le esequie ecclesiastiche a servizio della salvezza delle anime: annotazioni circa la disciplina delle esequie ecclesiastiche cattoliche, in «Periodica de re canonica» 102 (2013) 55-65;
A. Zambon, La celebrazione delle esequie in alcune situazioni particolari, in QDE 15 (2002) 275-291.
Communicationes 4 (1972) 162-166; 12 (1980) 319-323; 345-347; 350-357; 35 (2003) 60-63; 79; 83-109; 260-263.