Can. 1734 § 3

Sulla questione circa il ricorso avverso un decreto del Vicario generale una svolta interpretativa decisiva si è avuta nella giurisprudenza della Segnatura Apostolica con un decreto di rigetto in limine (prot. n. 50325/15 CA) da parte del Segretario che si appoggia su una sentenza definitiva coram Stankiewicz:

Iurisprudentia H.S.T. admittit huiusmodi in casu remonstrationem sive apud eundem Vicarium generalem sive apud Exc.mum Episcopum (cf. sent. def. coram Stankiewicz, diei 22 octobris 2014, prot. n. 48116/13 CA, n. 6), quo casu, inutiliter elapso termino triginta dierum, patet recursus ad competens Dicasterium Curiae Romanae (cf. can. 1735).

Ambros, M., «Il vicario generale nel sistema dei ricorsi gerarchici. L’interpretazione del can. 1734 §3, 1° CIC», in Periodica de re canonica 105 (2016) 435-455.
Montini, G.P., «Ancora sulla posizione del Vicario generale nel ricorso gerarchico», in Studi in onore di Carlo Gullo, Città del Vaticano 2017, 91-102.

Communicationes 2 (1970) 191-194; 4 (1972) 35-38; 5 (1973) 235-243; 8 (1976) 184.199; 9 (1977) 72; 16 (1984) 79-89; 41 (2009) 175-176; 353.444; 42 (2010) 69-142; 381-436; 43 (2011) 209-257; 439-467.